Approccio Clinico
Nel lavoro terapeutico ritengo cruciale dedicarmi alla costruzione della relazione terapeuta con il cliente a partire dal primo contatto, generalmente telefonico, prestando attenzione al fatto che andrò ad interagire con una persona separata ed individuata con una sua dignità e storia unica e irripetibile, degna di stima e di amore, capace di scegliere ciò che desidera per sé. La mia direzione sarà verso la costruzione dell'Alleanza terapeutica sin dai primi incontri tenendo presenti gli assunti filosofici dell' Analisi Transazionale riguardanti l’uomo, la vita e gli obiettivi del cambiamento:
Prima che il terapeuta possa essere d'aiuto al cliente ha da capire il problema in profondità e una volta esplorato diventa fondamentale l’impiego del contratto, punto fondamentale della pratica A.T. La determinazione del contratto è il punto più critico al fine di un lavoro efficace, perché esso stabilisce l’obiettivo di lavoro chiaro e condiviso sia per il terapeuta che per il cliente.
Berne (1964-1968), definì il contratto come un “preciso accordo fra paziente e terapeuta che stabilisce lo scopo del trattamento, durante ogni fase” ed un “esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso d’azione”.
Il paziente viene responsabilizzato a porsi come controparte attiva nella relazione terapeutica, il compito del terapeuta non è quello di risolvere i problemi del paziente, bensì quello di aiutarlo a comprendere come finora è rimasto bloccato.
La persona raggiunge l’autonomia nel momento in cui si riappropria di tre capacità quali la consapevolezza, la spontaneità e l’intimità(Berne 1968), sperimenta il nuovo sé libero con entusiasmo, eccitazione ed energia. Guarda il mondo con occhi diversi, non più fangoso e inquinato per la sua decisione originaria, ma in modo chiaro e nitido, come se la pioggia avesse lavato via lo smog (Goulding (1976).
Come diceva Berne lo psicoterapeuta aiuta il cliente a prendere la “licenza di pesca” che lo aiuterà a pescare da solo (Berne 1972).
